Lo yen giapponese si è rafforzato sotto i 143 contro il dollaro statunitense, raggiungendo il livello più alto dalla fine di settembre 2024, grazie all'escalation delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino che ha innescato un'ampia debolezza del dollaro e alimentato la domanda di beni rifugio. Il contemporaneo crollo dei Treasury statunitensi, tipicamente considerati una copertura contro l'incertezza, ha ulteriormente favorito i guadagni dello yen. Venerdì il ministero delle Finanze cinese ha annunciato
ulteriori dazi del 125% sulle merci statunitensi, dopo che il giorno prima il presidente Trump aveva aumentato i dazi sulle importazioni cinesi al 145%. In una risposta decisa, Pechino ha avvertito che se gli Stati Uniti continueranno a violare gli interessi fondamentali della Cina, “prenderanno risolutamente contromisure e combatteranno fino alla fine”. Nel frattempo, i mercati seguono con attenzione anche i colloqui commerciali tra Stati Uniti e Giappone. Tokyo si trova attualmente di fronte a un'aliquota tariffaria ridotta del 10% e sta spingendo per ottenere condizioni più favorevoli nei negoziati in corso.
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