Mercoledì le borse statunitensi hanno chiuso con risultati contrastanti, mentre gli investitori valutavano le prospettive sui tassi della Federal Reserve dopo il previsto taglio di 25 punti base. L'S&P 500 e il Nasdaq 100 hanno perso lo 0,1% e lo 0,3%, mentre il Dow è salito di 260 punti, trainato dai guadagni nei settori tradizionali. Le proiezioni mediane del FOMC suggeriscono altri due tagli dei tassi quest'anno, ma la forte crescita, la bassa disoccupazione e le revisioni al rialzo dell'inflazione core
hanno sollevato dubbi sul ritmo dell'allentamento nel 2026. Anche il presidente Powell ha dato segni di cautela, astenendosi dall'esprimere fiducia in ulteriori tagli. I beni di consumo di base e i servizi di credito hanno sovraperformato, con American Express in rialzo del 2,8% e P&G dell'1,4%, mentre i titoli tecnologici hanno subito pressioni: Nvidia e Broadcom hanno perso rispettivamente il 2,5% e il 3,5% sulla scia delle notizie relative alle restrizioni cinesi sugli acquisti di chip Nvidia. Nel frattempo, Oracle e Palantir hanno registrato un calo dell'1%, mentre Amazon, Meta, Alphabet e Tesla hanno perso oltre l'1%.
Mercoledì l'indice FTSE MIB ha chiuso in ribasso dell'1,3% a 41.955 punti, mentre gli investitori attendevano l'esito della riunione di due giorni del FOMC e i mercati prevedevano un taglio dei tassi di 25 punti base alla luce del deterioramento del mercato del lavoro. Sul fronte societario, UniCredit (-3,6%) ha registrato un calo dopo che l'amministratore delegato Andrea Orcel ha indicato Polonia, Italia e Germania come potenziali obiettivi di fusione e acquisizione. L'offerta di UniCredit per Banco BPM (-1,5%) è fallita all'inizio di quest'anno, mentre l'opposizione tedesca ha bloccato l'accordo con Commerzbank, dove la partecipazione di UniCredit è destinata a salire al 29% entro la fine dell'anno attraverso la conversione di derivati. Anche altre banche italiane hanno registrato un calo (Intesa Sanpaolo -1,3%, Banca Mediolanum -1,8%). Ferrari (-2,6%) e Leonardo (-2,5%) hanno registrato un calo, mentre Nexi (+1,9%) ha sovraperformato.
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