Giovedì le azioni statunitensi hanno annullato i guadagni chiudendo ai minimi mensili, sulla scia delle prospettive di un aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, mentre i mercati hanno rivalutato i rischi legati alle valutazioni elevate delle società di intelligenza artificiale. Il Nasdaq 100 ha perso il 2,4%, mentre l'S&P 500 è sceso dell'1,5% e il Dow ha ceduto 350 punti. I dati sull'occupazione ritardati dal BLS, che dovrebbero essere gli ultimi prima della riunione di dicembre del FOMC, hanno riflettuto una crescita dell'occupazione più forte del previsto, consolidando le aspettative che la Fed
manterrà i tassi invariati il mese prossimo. Nel frattempo, Nvidia ha perso il 3,2% dopo aver registrato un rialzo del 5% all'apertura. Il gigante dei chip ha superato le stime sugli utili e ha sottolineato che la domanda di infrastrutture di intelligenza artificiale è sostenibile, ma ha affermato che non vi è alcuna garanzia che OpenAI rispetterà l'accordo da 100 miliardi di dollari, alimentando i timori che gli impegni dei data center siano stati superati. AMD, Micron e Oracle hanno registrato un calo compreso tra il 6,6% e il 10,9%. Walmart, invece, ha registrato un aumento del 6% dopo aver pubblicato i risultati e aver rivisto al rialzo le previsioni per quest'anno.
Giovedì l'indice FTSE MIB è salito dello 0,6% chiudendo a 42.918 punti, interrompendo una serie di cinque giorni consecutivi di ribassi e registrando un leggero rimbalzo dal minimo delle ultime quattro settimane, sulla scia dei risultati superiori alle attese riportati da Nvidia. I solidi risultati hanno contribuito ad alleviare i timori relativi alle valutazioni elevate dei titoli tecnologici. Nel frattempo, gli operatori hanno anche valutato l'ultimo verbale del FOMC, che ha ridotto le aspettative di un taglio dei tassi a dicembre. L'attenzione si è ora spostata sul rapporto sull'occupazione negli Stati Uniti per settembre, pubblicato in ritardo nel corso della giornata. I guadagni sono stati generalizzati, trainati dai titoli finanziari di peso, tra cui Unicredit (+1,4%), Intesa Sanpaolo (+1%), Banco BPM (+0,5%), Mediobanca (+1,7%) e Banca Monte dei Paschi di Siena (+1,4%). Tra gli altri titoli che hanno registrato performance degne di nota figurano Hera (+3,1%), Leonardo (+2,8%), Italgas (+2,2%) e A2A (+2,2%).
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