Il FTSE MIB è sceso dello 0,8%, chiudendo a 39.622 venerdì, a causa delle rinnovate tensioni commerciali negli Stati Uniti in vista della scadenza dei dazi del 9 luglio, che hanno messo a dura prova i settori dipendenti dalle esportazioni italiane. A livello nazionale, il calo a sorpresa dello 0,4% delle vendite
al dettaglio di maggio, che ha invertito l'aumento dello 0,7% di aprile, e la stagnazione della produzione industriale hanno evidenziato l'indebolimento della domanda dei consumatori e i venti contrari alla produzione. Nomi del settore bancario come BPER Banca (-2,0%) hanno sottoperformato a causa dell'intensificarsi dell'esame delle controversie sulla fiscalità digitale e dei dibattiti sulla sostenibilità fiscale a Roma, mentre i pesi massimi dell'auto e della tecnologia, Stellantis, STMicroelectronics e Ferrari, sono scivolati tra l'1,0% e il 2,2% ciascuno a causa del calo delle spedizioni di veicoli e degli ordini di chip a livello globale. In assenza di nuovi stimoli fiscali da Roma e di progressi sul patto commerciale UE-USA, solo le utility difensive e alcuni titoli energetici hanno fornito un sostegno limitato, lasciando il MIB con una modesta perdita settimanale dello 0,2%.
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